Soldi o Non Soldi, questo è il Dilemma…

Categorie: Startup
Gennaio 19, 2024
Tempo di lettura: 6 minuti

La Terza Via

Tech = Commodity

Concorrenza, Timing e Capitale

Momentum

Disclaimer: “Hai un’idea di business incredibile e vuoi lanciare il prossimo unicorno, ma sei bloccato perché non sai come trovare i soldi per partire?

Nessun problema, con pochi click avrai a disposizione tutte le agevolazioni, i bandi, i fondi appositi, i progetti e premi, i prestiti e finanziamenti dedicati; grant, acceleratori, incubatori, coworking, ma anche business angel, crowdfunding e venture capital presenti online e in pochi step avrai la tua startup pronta per conquistare il mercato mondiale. Promesso! In fin dei conti, senza un investimento iniziale non si va da nessuna parte no?”

Aspettate, fermi tutti. Facciamo un attimo marcia indietro.

La Terza Via

Ci sono infiniti modi per avviare una startup, tutti diversi tra loro e nessuno giusto a priori.

Molto spesso variano in funzione della situazione iniziale in cui i founders si trovano al momento della costituzione, ma quasi sempre è incredibilmente difficile pensare di far partire un qualsiasi progetto imprenditoriale senza una solida base economica o senza una qualche forma di opportunismo finanziario (inteso come, finanza agevolata, bando, primo grande cliente…).

Eppure i soldi di per sé non sono abilitanti (salvo che non facciate cose come biotech o deep tech). La loro funzione principale è quella di velocizzare le cose.

Se non siete convinti di questa affermazione, probabilmente è più facile mettervi d’accordo guardando la questione da una prospettiva diversa:

Senza soldi sareste costretti ad andare a rallentatore. Ad esempio, potreste dover essere costretti a lavorare alla vostra startup nel tempo libero fuori dalla vostra occupazione principale oppure potreste non riuscire a pagare consulenti o collaboratori esterni per risolvere problemi bloccanti o ignoti.

Nel caso peggiore potreste andare talmente tanto lenti che alla fine potreste decidere di fermarvi, convincendovi infine che è tutto un problema di soldi…

twitt su soldi

Tweet di Wiz | Utopian

Da qui la convinzione che, o hai in qualche modo il capitale o conviene lasciar perdere.

Esiste però una terza nuova via, che passa in parte per l’innovazione e la democratizzazione tecnologica.

Tech = Commodity

Lo sviluppo tecnologico degli ultimi decenni ha raggiunto livelli senza eguali, segnando un'era di innovazione accelerata e cambiamento irreversibile anche e soprattutto per i non addetti ai lavori.

Tantissime aziende tech, perfezionando la formula magica per diventare “unicorni”, hanno portato al successo il modello SaaS (Software as a Service) B2C, spesso incentrato su un asset/servizio specifico che si vende in serie chiedendo poco a tanti.

Questa semplificazione dei processi e comodità d'utilizzo, unite al naturale avanzamento di sistema, spinto dalla competizione di mercato, ha fatto sì che le barriere e i costi per l’accesso alla tecnologia nel tempo si siano ridotte di moltissimo per tutti.

Questa democratizzazione si è sviluppata in particolar modo su 3 piani:

  • Servizi di Infrastruttura e Hosting: I prezzi di hardware, storage, cloud, VPS, macchine virtuali, database… a parità di performance e dimensione hanno subito un decremento. In parallelo si sono sviluppati diversi servizi gratuiti o a credito.

 

Prezzo storico dello storage - John C. McCallum (2022)

  • Accessibilità ai dati: La velocità e l’accesso ad internet sono cresciuti esponenzialmente nel tempo. Sono nati servizi di comunicazione online in tempo reale o di streaming con latenza ridotta. I dati e le informazioni online si sono moltiplicati e sono stati resi accessibili a tutti e fruibili in tutte le situazioni (in mobilità, su fisso, con satellitare…).

Tasso di creazione dati mondiale - Statista, Digital Economy Compass (2019)

  • Software open source: La diffusione di linguaggi di programmazione di facile utilizzo corredati da una disponibilità di risorse online di valore, messi a disposizione in forma gratuita (in cambio di visibilità o consenso) da community di sviluppatori, ha promosso lo scambio e lo sviluppo di software di qualità.

Panoramica sul mondo open source - Github (2023)

Infine grazie all’effetto composito ottenuto dalla combinazione di questi 3 elementi, ad oggi possiamo contare anche su tecnologie come l’AI generativa, che con le sue nuove modalità di interazione, in particolare con la comprensione del linguaggio naturale, va ad arricchire un arsenale di strumenti a bassissimo costo e ad altissimo impatto!

Talmente bassi che esistono perfino situazioni in cui, con gli strumenti e l’idea giusta è possibile lanciare una startup con 0 euro o poco più (cosa che approfondiremo nel prossimo articolo sullo Stack del Risparmiatore).

Anche se bisogna fare sempre molta attenzione a non passare il limite e a non scadere in risultati troppo “Cheap”.

Concorrenza, Timing e Capitale

Le minori barriere all’entrata, si traducono in startup più economiche che non hanno bisogno di passare per VC o per un qualche altro tipo di investimento d’avviamento.

Se le startup diventano più economiche, allora ce ne saranno sempre di più in giro e ne falliranno sempre meno, portandosi dietro come effetto una maggiore concorrenza.

Per questo motivo il timing diventa più di prima un fattore determinante.

Poniamo il caso in cui decidiate di prendervi un anno per mettere da parte del capitale per lanciare o decidiate di rinunciare ad un fundraising imminente per tentare la sorte cercando di negoziare condizioni migliori con un nuovo investitore.

Più tempo passa e più è ragionevole aspettarsi che si origini della nuova concorrenza a basso costo, magari portata avanti da un team di giovani studenti che cavalcano l’onda di un qualche nuovo trend innovativo.

Quando sarete finalmente pronti per partire probabilmente lancerete con un gap difficilmente colmabile, in quanto anche se chi è partito prima è rallentato perchè non ha capitale, lo è meno di quanto poteva essere in passato grazie alla tecnologia e dalla sua avrà anche avuto la possibilità di commettere i primi errori, fisiologici per chi è nuovo dell’impresa, ad una velocità e ad un rischio minori di chi si è giocato il tutto per tutto ed è costretto ad andare ad un ritmo folle per recuperare.

Momentum

Per iniziare quindi, sembra che l'approccio ideale sia agire senza attendere di avere una base economica solida. D'altro canto, un errore da non fare è quello di scegliere di non dare un’accelerata per guadagnare momento, se e quando si raggiungono le giuste condizioni.

Anche qui il timing gioca un ruolo cruciale.

In questa fase è opportuno però fare molta attenzione a non esagerare e a gestire le aspettative, i ritmi elevati e soprattutto gli errori di stima. Cercate di mantenere un approccio estremamente pragmatico.

La finanza agevolata o i bandi, soprattutto se a fondo perduto, sono da considerare come un best scenario e non dovrebbero avere un ruolo determinante o indispensabile per lo sviluppo del vostro percorso.

Fare fundraising non è facile, soprattutto le prime volte. Se pensate di finalizzare al vostro primo colloquio o se puntate di chiudere entro una certa data, molto probabilmente state sottostimando la cosa. E sottostimare, per una startup che si trova con una struttura di costi importanti significa inevitabilmente fallire.

Deal fall

Tweet di Paul Graham

Anche sovrastimare il need, posticipare troppo la raccolta, raccogliere a valuation gonfiate o saltare le tappe si rivelano quasi sempre scelte rischiose e spesso fatali.

In più bisogna fare i conti con gli errori che, come detto prima, sono spesso inevitabili. Ogni errore, disattenzione e inesperienza si traduce in una perdita di soldi sostanziale.

Qui non esistono vere e proprie soluzioni, se non quella di fare tanta esperienza, imparare e rivalutare i propri sbagli per non ripeterli e circondarsi delle persone giuste come mentor o investitori con un approccio operativo e di supporto, come nel caso di Archangel AdVenture, che mettono a disposizione persone dedicate con esperienza nel mondo startup al fianco delle realtà in cui investono.

Insomma, i soldi sono la vera e propria essenza di una startup, ma paradossalmente possono rivelarsi anche la prima causa del suo fallimento. Difficile prendere una posizione netta e un po’ come nella famosa tragedia shakespeariana rimane ancora ad oggi un dilemma insidioso a cui ognuno, una volta conosciuto in che direzione e con quale velocità vanno le cose, è chiamato a dare una sua (auspicabilmente) razionale interpretazione.