Realtà aumentata: la startup challenge VRE e i trend di un ecosistema emergente

Categorie: Hi-Tech
Giugno 16, 2021
Tempo di lettura: 8 minuti

Se la tua startup è incentrata su una soluzione legata al campo della realtà aumentata (Ar) ci sono ottime notizie. I numeri delle startup Ar, infatti, crescono di anno in anno, sia in Italia che all’estero. Seppur si tratti di un mercato ancora emergente, già prima della pandemia Klecha & Co, banca d’investimento privata internazionale specializzata nel tech advisory, stimava che nel 2023 le aziende spenderanno in questo settore oltre 120 miliardi di dollari. Numeri che oggi accennano ancora a crescere piuttosto che diminuire. 

L’interesse per la realtà aumentata, infatti, è in aumento in tutto il mondo. Nel laboratorio di Facebook si sta sperimentando un braccialetto che traduce gli impulsi elettrici dei motoneuroni in comandi digitali utilizzabili per un’esperienza immersiva in realtà aumentata che sarà integrata in un ecosistema che Facebook sta costruendo1 con un’intensa attività di acquisizione di VR game studios. Tim Cook, ceo di Apple, in una intervista al New York Times2 ha invece definito il mondo della realtà aumentata come il futuro del mercato, e cioè come una promessa che può veramente cambiare le carte in tavola. 

Ma l’attenzione dei big tech non si ferma qui: Microsoft ha annunciato un accordo con l’esercito Usa per la fornitura di 120 mila headset del progetto Ivas (Integrated Visual Augmentation System) che sfruttano la realtà aumentata per 22 miliardi di dollari. O Amazon che ha annunciato il lancio di Amazon Salon3, il primo salone da parrucchiere dell’azienda in cui è possibile sfruttare la realtà aumentata per provare una nuova tinta e scegliere il colore giusto dei capelli.

Le tendenze 

La realtà aumentata è dunque la nuova frontiera che, accanto alla realtà virtuale, sta cambiando il modo di fare impresa, ed è applicabile a moltissimi settori. Ma le industrie con potenzialità di sviluppo sono molte di più rispetto a quelle che si possono immaginare. Se quando si parla di Ar ci vengono subito in mente il leisure o il gaming – basti pensare al mercato in forte crescita degli esports – ci sono tantissimi altri campi di applicazione. 

Nel mondo dell’intrattenimento e della cultura, infatti, è già da qualche anno che in Italia si svolge VRE-Virtual Reality Experience, Festival internazionale dedicato al mondo delle Tecnologie immersive ed emergenti e al loro utilizzo e impatto nelle Arti, nella Cultura, nella Valorizzazione del Patrimonio Culturale, nella Scienza e Medicina, nel Learning e nell’Industry. Un ricco programma con una selezione di opere XR (VR/AR) provenienti da tutto il mondo, esperienze tra le più innovative ed “inspiring”, live performance d’avanguardia e incontri con speaker internazionali tra i più autorevoli in ambito XR.

Mariangela Matarozzo, fondatrice e direttore artistico del VRE, ha spiegato: “La Realtà Aumentata trova ampio spazio anche nelle Arti. in questi ultimi anni abbiamo assistito ad una sempre maggiore interazione della AR con il mondo dei beni culturali e dell’arte. Siamo di fronte ad una nuova dimensione e a nuove modalità di fruizione.

Pensiamo agli artisti che individuano nella AR uno strumento utile per creare espressioni artistiche capaci di aprire orizzonti sempre più ampi. Ne è un esempio l’opera di Jenny Holzer per il Guggenheim Museum di Bilbao: LIKE BEAUTY IN FLAMES è un intervento che entra in un dialogo serrato con le architetture progettate da Frank O. Gehry, modificandone virtualmente l’aspetto.

Gli spazi culturali vengono raccontati attraverso una tecnologia immersiva permettendo un coinvolgimento più ampio dello spettatore, che associa a quei luoghi e alle informazioni, anche una componente legata ad emozioni e sentimenti provati nell’esperienza.”

Per citare qualche altra applicazione si pensi allo shopping e al retail, in questo caso l’Ar può dare un apporto notevole: dai camerini virtuali a sofisticate esperienze di e-commerce fino ai cataloghi in realtà aumentata. C’è molto spazio anche in tutto il comparto del medtech: non solo per l’implementazione della telemedicina e della salute digitale. L’Ar, infatti, può entrare direttamente in sala operatoria e rivoluzionare il settore. 

Per non parlare del fermento attorno al mondo delle mappe e della navigation così come dei sistemi intelligenti di assistenza (intelligenze assistance system) dove l’Ar può rivoluzionare la nostra vita combinata ad altre tecnologie. Insomma, gli orizzonti applicativi della realtà aumentata sono pressoché infiniti: dall’automotive al manufacturing, dall’istruzione all’intrattenimento, dal design al turismo, con ancora tanto spazio per emergere.

Il mercato italiano 

Tuttavia, se è vero che sette su dieci dei principali investitori in intelligenza artificiale hanno sede nella Silicon Valley, il mercato Ar sta prendendo sempre più piede anche in Europa. Secondo Statista4, In Italia, la dimensione del mercato della realtà aumentata e virtuale (Ar/Vr) ammontava a 16 milioni di euro nel 2019, con una crescita del 161% rispetto al 2018. Il settore ha continuato ad attrarre investimenti e si prevede che crescerà di circa il 286%, raggiungendo circa 61 milioni di euro

Un mercato emergente non è sinonimo di poca competizione, anzi. Per questo per poter emergere è essenziale la tecnologia che si propone, e quindi la tua soluzione. Prima di tutto, deve trattarsi di un’innovazione che spieghi chiaramente cosa si può fare, come e con quali impatti sul mercato, e quindi sulla società. Per questo è importante distinguere la soluzione nice-to-have da una enabler, che invece si fonda sui fattori abilitanti (organizzazione, competenze, costruzione del network, ecc.) necessari a innovare e, di conseguenza, distinguersi sul mercato.

Gli alleati giusti 

Infatti, nel caso di una startup nella realtà aumentata è importante più che mai entrare in contatto con un ecosistema che sia specializzato nel settore che scegli di trattare e che ti fornisca tutte le possibilità di sviluppare al meglio il tuo potenziale. Per questo, considerata la peculiarità del mercato, avere un co-fondatore che investa nella tua idea dall’inizio e la supporti grazie alla propria rete di contatti nell’ambito è davvero fondamentale. 

Il co-fondatore, infatti, non solo supporterà la tua squadra, ma saprà indirizzare e guidare al meglio la tua tecnologia verso l’applicazione con maggiore potenziale sul mercato, seguendo il progetto in tutte le sue fasi. Insomma, per emergere ti serve crescere e avere attorno chi crede prima di tutti nella tua innovazione per fornirti gli strumenti per spiccare il volo. Proprio in questo contesto, Archangel AdVenture e gli altri promotori del Virtual Reality Experience Festival hanno organizzato una challenge per startup nel mondo Extended Reality, all’interno della prossima edizione 2021 del festival.  Le iniziative migliori avranno la possibilità di ottenere un investimento da parte di Archangel.

Maggiori dettagli sul sito dell’evento. Puoi candidare il tuo progetto direttamente sul sito di Archangel!

1 Fonte: Techcrunch
2 Fonte: New York Times
3 Fonte: Techprincess
4 Fonte: Statista

White Paper_Dal laboratorio di ricerca alla startup