Realtà Virtuale e Aumentata: riuscirà Apple a spostare l’attenzione dall’Artificial Intelligence?

Categorie: Hi-Tech
Gennaio 31, 2024
Tempo di lettura: 6 minuti

È da qualche tempo che l’Artificial Intelligence affolla le nostre notizie, i nostri contenuti e le nostre riflessioni. Ma non dimentichiamoci che ci sono tanti altri trend tecnologici che avanzano a gran velocità! Noi di Archangel AdVenture in effetti abbiamo selezionato due filoni tecnologici come focus di investimento e accanto al colosso AI ci sono sicuramente la virtual and augmented reality (insieme extended reality) accompagnate dalla creazione di uno spazio totalmente virtuale che molti tra le big tech hanno nei loro piani di sviluppo, il metaverso.

In questo momento più che mai, questo filone tecnologico potrebbe riconquistare un posto sul palcoscenico nella nostra informazione, trainato dal lancio di un nuovo dispositivo da parte di un player che ha creato una vera e propria forza distintiva nei lanci di nuovi prodotti! Stiamo parlando dell’Apple Vision Pro che, secondo molti, è destinato a ridefinire il modo in cui interagiamo con la realtà virtuale ed aumentata, offrendo un'esperienza immersiva senza precedenti.

In questo articolo, esploreremo come questo nuovo prodotto si colloca nel contesto delle innovazioni nel settore e come si allinea con i trend tecnologici del momento.

Credits: https://www.ispazio.net/2063024/prime-recensioni-apple-vision-pro

Link a trailer youtube https://www.youtube.com/watch?v=Btf4mN37OsU 

Non un semplice visore, ma uno spatial computer

Il dispositivo Apple è stato definito un “computer spaziale”, inteso come dispositivo capace di svolgere elaborazioni relative allo spazio in cui si trova e porta con se delle specifiche tecniche veramente impressionanti: doppio processore, una risoluzione quasi tre volte quella di una TV 4k, 12 videocamere oltre microfoni e sensori di ogni tipo tra cui un LiDAR, il tutto integrato per consentire all’utente di fruire di funzioni come il tracciamento oculare, il rilevamento della mano e un audio spaziale a 360°. È chiaro che gli utenti potranno immergersi in mondi virtuali dettagliati, vivendo sensazioni che sfidano la realtà stessa

Tutto questo ovviamente ha un costo assolutamente non trascurabile: 3.500 dollari!

Ma, dopo i fan della mela e i maniaci della consumer electronics, chi saranno i primi veri utilizzatori di questo dispositivo e che opportunità ci offrirà avere a disposizione una tecnologia come questa?

Applicazioni: il nuovo dispositivo cambierà le nostre vite?

Quale sarà la killer application non possiamo ancora saperlo e forse è ancora un elemento che la stessa Apple deve ancora definire nella sua strategia di lungo periodo ma sappiamo già quali sono i settori che si sono mostrati finora più ricettivi alla extended reality: la logistica, la formazione e il supporto operativo in ambienti industriali oltre ovviamente al mondo del gaming e dell’intrattenimento più in generale.

Sicuramente ci aspettiamo un impatto importante nel mondo della Salute, dalla formazione virtuale alla realtà aumentata per la chirurgia: pensate a quanto più efficace possa diventare lo studio del nostro corpo con delle rappresentazioni virtuali ed interattive o quanto possa essere rassicurante sapere che c’è qualcuno che può assistere il chirurgo durante un’operazione complessa o d’urgenza!

Come nella medicina però la formazione potrà essere rivoluzionata in moltissimi settori anche se al momento gli unici ad utilizzarla con una buona frequenza sono solamente pochi operatori tecnici in aree remote ed in situazioni particolari.

Dalla medicina all’immobiliare, dall’industria all’educazione, i due pilastri applicativi risultano essere la visualizzazione di contenuti in modo immersivo e il supporto in situazioni di particolare criticità o di progettazione per facilitare le cose. Ma quindi la potenza della realtà aumentata e virtuale si limita solo alla facilitazione di attività già esistenti oppure a tendere ha l'obiettivo di sbloccare il prossimo livello di capacità e competenze umane?

Il settore applicativo che è arrivato più vicino a questo limite è il gaming, con la creazione di mondi paralleli e di interazioni del tutto nuove. In effetti, gli sviluppatori di giochi stanno da tempo riprogettando l’esperienza di gioco anche per console tradizionali in ottica VR e AR, aumentando le features di immersività e gli stimoli di feedback, in attesa del dispositivo giusto per trasportare finalmente i giocatori in nuove realtà, anche grazie agli avanzamenti fatti nello sviluppo di AI.

Chi altro sta lavorando a questa evoluzione tecnologica?

Non è scontato che Apple diventi il leader a tutti gli effetti ma una cosa è certa: ci sarà bisogno di molti contenuti, molte app e nuovi sistemi di interazione. Proprio a questo scopo Apple ha già reso disponibile il proprio strumento di sviluppo dedicato (Apple ARKit) per consentire agli sviluppatori di avviare una fase di scambio vitale per lo sviluppo ed il successo di questo prodotto. Tuttavia, nonostante la user experience sia ancora al centro delle priorità del product design di Cupertino, sono molti gli esperti che si aspettano una capacità di interazione ancora molto limitata, in parte confermate dai pochi beta-tester.

Intrattenimento: applicazione dedicata rifiutata da Netflix mentre Disney+ offrirà contenuti 3D immersivi, e ci saranno anche HBO Max, Amazon Prime Video e Paramount+, disponibili tramite app native o modalità di compatibilità

Parlando di intrattenimento ed immersività viene subito in mente tutto il mondo social e il tentativo di Zuckenberg di costruire il metaverso di riferimento, nel quale non solo incontrarsi e scambiarsi oggetti ma anche assistere a concerti, spettacoli e tanto altro.

Ed è stato proprio Zuck, durante un recente messaggio sui prossimi passi di Meta, a lasciarsi scappare quella che è la sua visione riguardo l’evoluzione e l’interazione di questi due filoni tecnologici:

People are going to need new devices for AI and this brings together AI and Metaverse is over time”

Source: Venturebeat.com

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AI e XR: ci sarà il matrimonio?

Di fatto ci si aspetta una evoluzione dei dispositivi connessi all’AI, dall’uscita di Rabbit R1 a nuovi strumenti per interagire con l’AI nei diversi contesti, dal business al personale, in modo da consentirci un’ interazione facile e frequente. Tra tutti i dispositivi attualmente in produzione, la categoria dei visori e degli smart glasses è sicuramente in pole position, dal momento che consente di intersecare il mondo reale con le informazioni e le rielaborazioni che l’AI può darci.

Non per altro, per come è pensato e dalle immagini rese disponibili da Apple, il nuovo dispositivo sembra essere sbilanciato verso un utilizzo che va più verso la Realtà aumentata che Virtuale, minacciando la concezione stessa del concetto di metaverso. Ma se ci sia più bisogno dell’una che dell’altra sarà il mercato a rivelarlo, in base alle opportunità che ciascuna di queste categorie riuscirà ad offrire.

Ciò nonostante, il concetto di metaverso, promosso da Meta, non accenna a fare passi indietro e non solo per applicazioni di tipo consumer ma anche per soluzioni business, facendo leva sul concetto di digital twin, già ampiamente utilizzato in molti settori per eseguire simulazioni e test che potrebbero essere affiancate in un futuro non troppo lontano anche da nuove forme di socializzazione, lavoro collaborativo ed intrattenimento.

In definitiva, l'integrazione di intelligenza artificiale nella Realtà Aumentata è una tendenza chiave che Apple, con il suo nuovo Vision Pro, vuole fare sua per offrire un'esperienza personalizzata e adattiva. Gli utenti potranno godere di interazioni più intuitive, di processing di dati in tempo reale e di scenari virtuali che rispondono dinamicamente ai loro comportamenti grazie a sistemi evoluti di puntamento, tracciamento dei movimenti e riconoscimento degli oggetti

Ormai il giorno di uscita è stato reso noto: sarà il 2 febbraio 2024, ma i preordini sono partiti già dallo scorso 19 gennaio. Non resta altro che provarlo (per chi può permetterselo!) e aspettare di avere le prime reazioni.